Per quelli della mia generazione è davvero un regalo inaspettato. Si perché a farcelo è un artista che non è più tra noi dal 1997, sono passati 27 anni, davvero tanti. Era esattamente il primo di gennaio del ’97 e lui altri non è che l’amatissimo e apprezzatissimo Ivan Graziani. Cantautore abruzzese che ci sapeva fare in modo straordinario, con la chitarra, con i versi e con la voce. Quindi si, un vero regalo, quello di poter riascoltare la sua voce su brani del tutto nuovi, inediti!
Artefici di questo regalo sono Filippo e Tommaso, i figli di Ivan, che frugando in una valigia hanno trovato delle registrazioni contenenti non uno ma ben otto tesori. Otto tracce che hanno dato vita all’album “Per gli amici”, uscito lo scorso 26 gennaio per la casa discografica Numero Uno, Sony Music.
Ascoltarli è davvero un piacere. C’è tutto Ivan Graziani con la sua sferzante ironia, il suo linguaggio evocativo che ti fa vivere una canzone come fosse un cortometraggio, la sua vena poetica e quella rocchettara.
La cosa più “sconvolgente” è che pur trattandosi di brani scritti 30 anni fa, questi sono comunque attuali e leggibili nel contemporaneo. D’altronde Ivan Graziani ha sempre trattato di animo umano, e lo ha sempre fatto con semplicità e profondità allo stesso tempo. Quando si ha questa grande capacità si riesce ad essere attuali sempre.
La prima traccia dell’album ha per titolo Una donna e subito si parte con la grande ironia che ha sempre contraddistinto questo artista: “Ti ha girato e rigirato come un vecchio pedalino
ormai il tuo destino è segnato lo sai è difficile pensare che per noi eri il migliore
guarda come ti sei ridotto per una donna”. Una presa in giro di quelle a modo suo per un amico caduto nelle grinfie dell’amore.
A seguire La rabbia, arpeggi morbidi per descrivere quella rabbia che non si può spiegare. Citazione anche per il figlio: “Filippo è un bambino con le lacrime in tasca e ha come un velo leggero di tristezza nel cuore. Adesso non sa ma imparerà che cos’è quella rabbia che ha dentro di sé”
Poi si prosegue con L’italianina, e sempre con morbidi arpeggi di chitarra e trame incrociate di violini, si prende il largo nel mare. Mare nel quale si naviga ancora con il brano La canzone dei marinai, canzone intensa in cui nel finale c’è la chicca di un parlato in cui Ivan scherza con i musicisti.
Nel quinto brano TV ancora protagonista la sferzante ironia rivolta questa volta verso la televisione: “Il grande circo dei mostri visti alla Tv solo e sempre in Tv , che ti ipnotizzeranno e tu, vedrai, vedrai, vedrai gente che non sai”. Ed i mostri della tv rispondono: “Se non ci vuoi, spegni. Ma cosa fai, scherzi, non puoi tradirci così, riaccendi”
La successiva canzone è una gradevolissima ballata che ha come protagonista Miley ragazza napoletana: “Ti ricordi Miley, gli spaghetti e i crostacei, le tue battute sui nordici, non sanno fare all’amore, non han sapore”
Penultima traccia Ti sorprenderò ballata rock con assolo finale e voce tipico delle sue canzoni.
A chiudere il brano che dà anche il titolo all’album Per gli amici. Probabilmente il pezzo più bello tra gli otto. Autocitazione di Lugano addio con il tipico Po po po po ed inno all’amicizia in tema rock: “che mi venisse un raffreddore se ora e sempre per gli amici miei non suonerò”